Il quartiere 1

 



Così nel mio quartiere (uno schiocco uscito dalle dita del signore) ci si perde e ci si ritrova in un incanto che oltraggia la materia e le vie. 
Fuorigrotta. Quello che una volta era anche il fuori di Napoli: periferia nata dal ventennio fascista. Dominato fin dentro le ossa delle sue strutture. Ammansito le sue più dure austerità, con la stessa dolcezza greca del lasciar correre eroicamente il tempo.
Altra cosa è l’inciviltà dell’opporsi ad esso. Vie, quartieri, città chic in cui  si fustella l’aria. Il nuovo. Il lucido luccicante.
Finzione più finta di ogni finzione.
Piazzare sempre cose nuove non ha altra pretesa che lo stordimento. Endorfina. Paura di guardare la faccia del tempo.
Il degrado, l’usura, la porosità della pietra sfatta.
Poesie incantevoli per chi è greco.
Il mio quartiere è greco.
Oblio del vecchio. Grazia della cancellazione.


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